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"Ballando con Clara"
di Mary Balogh


copertina
© 1995/2002 - Mondadori

Frederick è pieno di debiti, e non può mantenere il tenore di vita al quale è abituato.

Così il nobile libertino decide di sposare Clara, una ragazza ricca, indebolita da una malattia insidiosa.

Clara potrebbe guarire se trovasse la volontà di reagire, ma fino ad oggi non esisteva alcuna ragione al mondo che la spingesse a combattare.

Ora c'è, ed ha le sembianze dello splendido uomo che la sposata solo per interesse, ma del quale Clara si è subito innamorata...

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La recensione di Alice Dileo:


Uno dei più grandi tabù dei romanzi è l'adulterio. Moltissimi lettori/lettrici si rifiutano di prendere in mano un libro che contiene un elemento simile. Mentre come lettrice anch'io faccio parte di questa categoria, come recensitrice non posso esimermi comunque dal provare un libro simile, soprattutto visto e considerato che l'autrice, Mary Balogh, è famosa per affrontare situazioni non comuni con tatto e delicatezza e fornire una toccante storia d'amore.
In 'Ballando con Clara' Mary Balogh riesce, e piuttosto effettivamente, in questo intento. Riesce infatti a farci conoscere, farci capire, e soprattutto a farci piacere un uomo che sposa una donna costretta a stare su una sedia a rotelle per soldi e subito dopo imbrogliarla.

Frederick Sullivan è un bell'uomo. E' anche un libertino e uno scapestrato che ha vissuto sperperando le sue ricchezze e provando la pazienza della sua famiglia. Quando finalmente suo padre lo rimprovera per l'ennesima volta, Freddie realizza che l'unico modo per garantirsi una rendita fissa senza problemi è quello di sposare un'ereditiera - così decide di partire per Bath.

Clara Danford è figlia unica e ereditiera di un uomo molto ricco. Ha 25 anni, è magra e bruttina, ed è costretta da una malattia infantile a vivere su una sedia a rotelle. Freddie organizza un incontro, inizia a corteggiarla, e lei accetta il corteggiamento. Lei non è stupida, tuttavia, sa perfettamente che Freddie è un cacciatore di dote ma non le importa. Freddie è un bell'uomo e Clara desidera circondarsi di quella bellezza che a lei manca.
Si sposano e partono per la luna di miele.

La loro luna di miele è un successo completo. Con sorpresa e delizia di Freddie, Clara si dimostra una donna appassionata e felice. Capisce che far l'amore con lei è molto più soddisfacente che con le cortigiane esperte e pagate che ha sempre avuto. E Clara si scopre felice di stare con Freddie. E' così tanto attraente e a lei in certi momenti basta semplicemente guardarlo. Lui si dimostra cortese ed educato, un ottimo conversatore e insieme trascorrono un periodo meraviglioso.

Ma ad un certo punto la luna di miele, quell'incantevole periodo concesso loro sospeso nel tempo, finisce. E si torna alla normalità. Ovvero, Freddie torna a Londra, e torna a dedicarsi a tutti i vizi cui era uso prima del matrimonio: bere, scommettere, frequentare case di piacere. Inizia, e il lettore lo percepisce molto chiaramente, un circolo vizioso in cui non solo all'inizio Freddie si sente abituato, ma una volta compreso il ritmo frenetico e le perdite che ne comporta, non riesce a uscirne. Come un serpente che si morde la coda, ogni vizio ne comporta un altro, e Freddie non ha abbastanza forza di volontà per smettere.

Ci vuole finalmente l'intervento della sua famiglia per farlo tornare in campagna da Clara - dove il senso di colpa lo consuma e lo porta a trattare la moglie con estrema cortesia e un pizzico di freddezza. Freddie non può negare che con Clara si sente felice, e gli piace far l'amore con lei, ma comunque non riesce a smettere con i suoi vizi

Il libro fornisce al lettore, e a Clara, abbastanza materiale sul passato di Freddie, così sappiamo perché si comporta in questo modo. Lo scopo, raggiunto in parte, è quello di parteggiare per lui, invece che odiarlo, e di riconoscere sotto quella montagna di senso di colpa che bravo uomo sia in realtà. In parte ciò avviene, perché effettivamente per l'epoca in cui si svolge il romanzo i suoi atti sono abbastanza gravi. In parte però questo obiettivo fallisce, perché va bene la prima volta, va bene che Clara - un personaggio davvero memorabile, una delle poche eroine che non si fanno illusioni e rimangono coi piedi per terra - è buona e lo ama, ma tutto ha un limite.

Clara, come già detto, è una eroina che mi è rimasta cara. Non si illude che Freddie si sia davvero innamorato di una ragazza insignificante e per di più menomata come lei, ma accetta la realtà dei fatti. E chi poi può criticarla sul desiderio di circondarsi di cose belle, iniziando dal marito? Ci vuole coraggio in una situazione simile, e lei ne dimostra a volontà. A volte sembra anzi un carattere molto, pure troppo, più forte e spiccante di Freddie.

Alla fine del libro Freddie e Clara realizzano l'amore che li unisce, e i cambiamenti a cui ciascuno di loro si è sottoposto. Entrambi inoltre realizzano che il 'vissero per sempre felici e contenti' non è qualcosa di scontato, ma che bisogna lavorare sodo ogni giorno per guadagnarselo all'interno di un matrimonio.

E' un libro in un certo senso impegnativo, ma molto bello. Ciononostante, a causa della debolezza di carattere di Freddie (paragonato a quello di Clara) e alla presenza di una quasi-storia secondaria senza apparentemente secondi fini a parte ricordarci che ci sarà un seguito, non è riuscito a regalarmi quando l'ho finito quella sensazione di averlo letto troppo in fretta, e di volerlo quindi riaprire.

N.B. Secondo di una trilogia che comprende: "Il Conte di Beaconswood", "Ballando con Clara" e "Il Vento del Passato".

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