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"L'Inarrestabile Sophy"
di Georgette Heyer


copertina
traduzione di A.L.Zazo
© 1981 - Mondadori
© 2006 - Sperling & Kupfer
© 2006 - Harlequin

Potrebbe forse, la dolce e rassegnata Lady Ombersley, il giorno in cui accoglie la giovane nipote Sophy, immaginare quel che accadrà in una famiglia sino ad allora turbata soltanto (soltanto?) dalla cronica insolvenza di Lord Ombersley, dalla inconsapevole tirannia del figlio Charles, e dagli incerti sentimenti della giovane Cecilia, l'incantevole Cecilia dal cuore vagabondo?

Lo stesso Charles, pure ben meno dolce e rassegnato della madre, non è in grado di prevederlo, e se la dotta signorina Wraxton intuisce catastrofi incombenti, i suoi bene intenzionati sforzi per evitarli non fanno che precipitare la situazione.

Poiché, chi mai potrebbe fermare l'inarrestabile e irresistibile Sophy, decisa a risolvere i problemi altrui e a dipanare i nodi degli altrui sentimenti (se poi, nel corso di tale altruistica missione le accade di non dimenticare i suoi problemi e i suoi sentimenti, sarebbe davvero ingeneroso fargliene una colpa)?

Non la soave Lady Ombersley, né l'amabile e cinico Lord Ombersley, non Augustus Fawnhope, troppo bello e troppo assorto nella sua dubbia vena poetica, non Lord Charlbury, troppo preso dalle sue pene d'amore, non sir Vincent Talgarth, troppo preso dai suoi intrighi d'amore, non Charles... o Charles al contrario potrebbe?

Sempre, si intende, che accetti di giungere al punto in cui Sophy è pronta a fermarsi.

No, non si può davvero dare la colpa a Lady Ombersley, se in un tranquillo giorno di primavera ha accolto senza foschi presentimenti l'inarrestabile nipote Sophy.

E tuttavia, alla luce delle felici e incantevoli conseguenze del suo gesto, non è forse più giusto dire che non le se ne può dare il merito?

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La recensione di Cristina Ciferri:


La protagonista di questo divertente romanzo di Georgette Heyer è una creatura che sfiora la sventatezza, e la supera con i migliori successi, ed è tanto poco rispettosa delle convenienze, da sembrare incredibile che, alla fine, i suoi mille intrighi si risolvano per il meglio. Trovandoci però in un romanzo della Heyer la felice conclusione di tutte le vicende è d'obbligo e la irrefrenabile Sophy, tra cugini sfortunati e accecati, la terribile signorina Wraxton, tanto virtuosa quanto meschina, e il temuto e amato? cugino Charles Rivenhall, ha molto da fare perché tutto vada esattamente come ella desidera.

Tutto ha inizio quando la dolce Lady Ombersley accetta di accogliere in casa sua e di presentare in società la figlia di suo fratello, Sir Horace Stanton-Lacy, Sophy, per l'appunto. Ma la cara signora Ombersley ha il suo bel da fare con i figli, Charles, il capo-famiglia che tutti temono, non ultimo il suo stesso padre, l'imbelle Lord Ombersley, Cecily, quasi promessa a Lord Chalbury, ma sfortunatamente innamorata del poeta Augustus Fawnhope, e i terribili figli minori, giovani ma già alle prese con usurai e scommesse!

Sophy ritiene doveroso portare felicità nella famiglia dei cugini, che, non a torto, ritiene infelici e con grande perspicacia vede anche aldilà dei loro cuori. Perché Cecily dovrebbe amare Augustus, quando questi è solo capace di scrivere versi e non si affretta a sposarla, neanche quando lei dichiara davanti a tutti che sono promessi?

E perché Charles, il fratello maggiore, si sta accontentando di sposare Eugenia Wraxton, di cui conosce bene i pregi, ma di cui lentamente scopre anche i difetti? E' superfluo dire che Sophy ha la sua parte in queste rivelazioni del vero carattere di Eugenia, e allora perché, liberato Charles da un simile pericolo, questa sventata, ma incantevole eroina non dovrebbe ambire al migliore marito possibile?

Questo è un libro della regina del regency che deve essere letto per la sua ironia e le sue trovate divertenti ed imprevedibili, l'accurata ricostruzione delle convenienze e delle regole "non scritte" della società dell'epoca, così maliziosamente infrante dalla protagonista, ed infine per una trama nient'affatto prolissa, né ridondante, ma essenziale allo sviluppo delle vicende che compongono la storia. E' un libro che strappa risate e sorrisi, forzati nel caso in cui ci si trovi di fronte all'ipocrisia di Eugenia Wraxton, ma giustificati di fronte alla vanità del poeta Augustus, ma soprattutto delle simpaticissime trovate di Sophy.

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