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"Quadriglia"
di Sylvia Thorpe


copertina
traduzione di Lidia Zazo
© 1977 - Mondadori

Il giovane conte di Maristone ama molte cose che la sua famiglia vivamente deplora, e tra queste le scommesse. Non vi è nulla che non farebbe pur di vincere una scommessa; e non vi è ,nulla su cui esiterebbe a scommettere.

Ma in un freddo giorno di marzo, al solo scopo di indispettire i rispettabilissimi e detestati parenti (no, il conte di Maristone non è un modello di virtù familiari, ma quanto a dire se si tratti davvero del solo scopo...); in quel freddo giorno di marzo dunque il conte di Maristone sembra superare se stesso.

Melinda Westcott - afferma - giovane "parente povera" autenticamente povera, sola al mondo, priva di conoscenze, e per soprammercato orfana della pecora nera della famiglia, riuscirà a fare un ottimo matrimonio prima della ricca e ineccepibile cugina Sophy.

Un solo elemento gioca a favore del conte (e di Melinda): la cugina Sophy, cortesemente provvista di tutte le caratteristiche che rendono difficile a una ragazza, sia pure una ricca e aristocratica giovane signora dell'Inghilterra primo ottocento, contrarre, nonché un buon matrimonio, un matrimonio purchessia.

Ma in verità non vi è nulla che il conte di Maristone non farebbe pur di vincere una scommessa; e benché tutto quello che sa - e molto di quel che ancora non sa - gli sia sfavorevole, egli dà battaglia e si dichiara sicuro di vincere.

Ora, come è noto a tutti (con l'eccezione, a quanto sembra, del giovane e impetuoso gentiluomo), nulla è malsicuro quanto il sentirsi sicuri.

Per sua sventura e per buona fortuna dei lettori neppure Maristone tarderà tuttavia ad apprenderlo, all'inatteso apparire sulla scena di un'incantevole ereditiera e di un ambiguo parente americano di Melinda, fantasma di un passato forse prematuramente sepolto.

È una pericolosa trascuratezza non attendersi sorprese dai parenti, poveri e no, e dalle ereditiere, particolarmente quando siano timide e virtuose. E ancora più pericolosamente trascurato è non attendersi sorprese da se stessi.

Ignora forse il conte di Maristone che la quadriglia deve essere danzata da più di una coppia? e che molte figure devono intrecciarsi prima della figura finale?

Incontri, separazioni, scambi di dame e di cavalieri, e un'incredibile catena di equivoci e coincidenze. Maristone e Melinda, Bradford e Melinda? Maristone e Juliet, Bradford e Juliet? Freddy, Honoria...?

Le coppie si fanno e si disfano, gli equivoci si chiariscono e si complicano, il passato di Melinda Westcott appare e scompare, e tra ansie, timori, sospetti, e una autentica carica di suspense, il ritmo della danza irresistibilmente si accelera e le dame e i cavalieri si uniscono infine a comporre la figura conclusiva del ballo.

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