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"Il Gioco degli Equivoci"
di Georgette Heyer


copertina
traduzione di A.L.Zazo
© 1980 - Mondadori
© 2006 - Sperling & Kupfer
© 2006 - Harlequin

Arabella Tallant, in viaggio dallo Yorkshire, ha la rara ventura di subire un incidente di carrozza, e la felice intuizione di volgerlo, con innocente inconsapevolezza, a suo vantaggio.

Nel cercare rifugio per se e per l'anziana governante che la accompagna, le accade infatti di rivolgersi a Robert Beaumaris, uno degli uomini più ricchi e affascinanti di Londra.

Potrebbe essere, il loro, l'incontro di Cenerentola con il Principe, se Arabella non fosse - per buona ventura sua e dei lettori - troppo fiera, troppo incantevole e troppo impulsiva per attendere mestamente accanto al fuoco; Robert Beaumaris troppo aristocraticamente annoiato e troppo esperto per mettersi alla ricerca della scarpetta; e il Bel Mondo dell'Inghilterra primo ottocento ricco di intrighi e pericoli che darebbero scacco alla stessa fata madrina.

Ma non a Arabella Tallant. Che in un irresistibile gioco di equivoci, singolari coincidenze, inutili menzogne e inattesi colpi di scena, in un tempestoso e romantico duello, dà battaglia con inesauribile inventiva a un avversario in tutto degno di lei.

Intrecciando felicemente, con la complicità di un fratello troppo incauto, di un giovane gentiluomo troppo cauto, di una madrina priva affatto di poteri magici, di una anziana e temibile gentildonna, per tacere di altri personaggi sui quali - i lettori non tarderanno a convenirne - è assai opportuno mantenere il silenzio, una delle vicende più deliziosamente romantiche e sorprendenti di Georgette Heyer.

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